L'asse della borsa moderna si è decisamente spostato a oriente, se prima era l'America che faceva..
L’asse della borsa moderna si è decisamente spostato a oriente, se prima era l’America che faceva tremare tutta la borsa mondiale e chiaramente anche quella del Vecchio Continente, ora a spaventare è il mercato orientale legato alla Cina, al Giappone all’India. Settimana scorsa una perdita di 9 punti percentuali alla borsa di Shangai ha trasferito il proprio pessimismo anche alle borse occidentali facendo perdere svariati miliardi di euro, oggi invece è stata la volta del Giappone che a Tokio si sono registrate perdite per 3,34 punti percentuali casate dalle eccessive preoccupazioni del mercato globale e il rafforzamento dello yen. In ogni caso anche la borsa cinese ha continuato anche questa settimana con una linea calante perdendo 1,6 punti percentuali.
Il prezzo del greggio ha mantenuto la linea discendente e si pensa che questo sia causato anche dalle trattative per le concessioni in Iraq che sono in tremendo ritardo sulla tabella di marcia. L’America entrando in Iraq 5 anni sperava di concludere l’occupazione dopo pochi giorni riuscendo così a concludere importanti affari petroliferi, invece dopo 5 anni, non è ancora riuscita a entrare nel mercato, e proprio in questi giorni il parlamento iraqeno si è riunito per decidere le sorti degli attuali pozzi petroliferi ormai vecchi 25 anni che dovrebbero rimanere in mano al governo centrale dividendo però gli utili in tutti le regioni dell’Iraq in base alla percentuale degli abitanti. Questo dovrebbe in qualche maniera placare gli animi dei sunniti in continua rivoluzione contro il governo e le armate statunitensi.
Il governo sta anche pensando di concedere nuove concessioni di estrazione alle compagnie straniere che andranno ad incrementare la produzione di petrolio di cui l’Iraq è ricco e che ora è in una fase di sotto produzione causata dalla guerra ma anche da continui furti sulle linee di distribuzione.Se questa trovata dovrebbe garantire una possibile linea di pace, molti si chiedono come mai non sia stata trovata una soluzione prima in modo da evitare continui attacchi da parte degli integralisti sunniti.