Sulla base dei dati diffusi dall'Isae l'indice sulla fiducia delle imprese italiane nel mese di novembre è salito a 78,8 dal 77,4 di ottobre, raggiungendo..
La fiducia è aumentata soprattutto tra i produttori di beni di consumo dove è stato registrato un aumento dell’indice da 83 a 85, mentre l’avanzamento è stato meno marcato per gli intermedi, passati a 77,6 da 76,1, e per i beni di investimento, a 70,2 da 69,1. La crescita della fiducia, come sempre, non è avvenuta in maniera omogenea ma in modo diverso a seconda delle diverse zone geografiche, un miglioramento più marcato ha infatti interessato l’Italia centro-settentrionale mentre nel Mezzogiorno al contrario è stato registrato un calo.
In ogni caso la crescita della fiducia da parte delle imprese manifatturiere è un chiaro segnale che la ripresa è in atto, a confermarlo anche Luigi Speranza di Bnp Paribas il quale ha spiegato che è in atto un chiaro trend al rialzo, anche se siamo ancora su livelli inferiori alla media storica e ancora in una fase di calo della produzione industriale.
Marco Valli di Unicredit ha invece spiegato che si tratta di un miglioramento riconducibile soprattutto ordinativi verso l’estero che si va ad aggiungere al miglioramento dell’outlook sulla produzione e sulle scorte che restano molto basse, anche se sono salite leggermente rispetto al mese precedente.
Secondo Paolo Pizzoli di Ing, invece, il fatto che l’aumento della domanda è dovuto soprattutto alla crescita degli ordini dall’estero potrebbe andare a creare alcuni problemi dal momento che un ulteriore apprezzamento dell’euro potrebbe colpire gli esportatori italiani.