Il colosso petrolifero Royal Dutch Shell ha comunicato i dati relativi al terzo trimestre del 2009 dai quali emerge un utile in calo del 62% a 3,25 miliardi..
Il calo è stato causato soprattutto dal ribasso dei prezzi del petrolio e dai margini della raffinazione. Peter Voser, amministratore delegato del gruppo, si è detto piuttosto preoccupato per la situazione e per la ripresa che si preannuncia eccessivamente lenta.
Se si escludono gli oneri straordinari l’utile ammonta a 2,62 miliardi di dollari, al di sopra quindi delle previsioni degli analisti che prevedevano un utile di 2,55 miliardi di dollari.
Nonostante questo Peter Voser ha tenuto a sottolineare che la situazione non è delle migliori, nonostante ci sono state alcune indicazioni che hanno lasciato intravedere una ripresa della domanda di energia e dei prezzi lo scenario resta molto incerto e la ripresa non sarà affatto veloce. Il clima di incertezza che caratterizza l’attuale contesto economico, dunque, resta la principale preoccupazione del colosso petrolifero che teme un forte ritardo nella ripresa.
L’amministratore delegato del gruppo ha poi spiegato che Shell ha dato vita ad un programma di ristrutturazione che prevede nei primi nove mesi un taglio dei costi operativi di circa 1 miliardo di dollari e una riduzione di 5.000 posti di lavoro.
Per quanto riguarda la produzione di idrocarburi nel terzo trimestre del 2009 è stata pari a 2,93 milioni di barili al giorno, piuttosto piatta rispetto allo stesso periodo 2008.
Per il terzo trimestre Shell ha annunciato un dividendo per azione di 0,42 dollari, pari a un incremento del 5%.
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