Manovra, uno sguardo alle novità inserite tramite gli emendamenti

by Daniele Pace Commenta

La manovra sta cambiando lentamente volto, grazie ai vari emendamenti che sono stati presentati da parte dei relatori e dal Governo, che parzialmente vanno ad integrare alcune novità fatte rilevare come mancanze nel corso degli ultimi tempi, portando evidentemente uno slittamento nel processo di votazione in aula.

A partire dalla web tax pensata esclusivamente per i big, fino ad arrivare alla diminuzione della tassa ad oggetto la criptovaluta, fino a toccare pure l’Ires, anch’essa oggetto di una riduzione per tutte quelle imprese che scelgono per un reinvestimento degli utili all’interno della propria azienda. Quest’ultima misura, in modo particolare, verrà finanziata tramite il nuovo contributo imposto alle banche.

Tra le tante novità troviamo anche una disciplina molto differente in riferimento ad alcune funzioni dei revisori del Mef all’interno delle società che riescono ad avere accesso a contributi statali. Uno sguardo sempre più concentrato anche sull’aiutare le famiglie che vivono in situazioni di disagio e i pensionati. Molto probabilmente si farà l’incremento di 8 euro delle pensioni minime a chi ha più di 70 anni e si trova in condizioni di disagio.

In riferimento alla web tax, va detto che alla fine a vincere sono le preoccupazioni che sono state espresse dalle piccole imprese, che non avevano alcuna intenzione di sottostare al pagamento di una tassa che avrebbe prodotto nei loro confronti una forte penalizzazione in confronto a tante altre aziende di maggiori dimensioni o comunque non digitali.

La decisione del Governo, che ha cambiato quindi idea, servirà a far pesare tale web tax solamente sulle realtà di maggiori dimensioni, in cui i ricavi annuali superano i 750 milioni di euro. Modificata anche la definizione che riguarda la tassa ad oggetto le plusvalenze ottenute tramite la cessione di criptovalute, che si sposta al 26% l’anno prossimo, per poi aumentare di sette punti percentuali tra due anni. Non ci sarà più, però, alcun limite di 2000 euro; quindi, la tassa sulle plusvalenze verrà applicata praticamente a ogni tipo di transazione, comprese quelle di importo minore.

Si è deciso di ridurre anche l’Ires per alcune tipologie di imprese. Scelto di ridurre l’aliquota di ben quattro punti percentuali per tutte quelle imprese che riescono ad accantonare all’interno di una riserva buona parte degli utili (l’80% almeno) e compie reinvestimenti per almeno il 30% di tale somma per comprare beni strumentali nuovi. La soglia minima per gli investimenti dovrà essere pari a 20 mila euro, tenendo conto anche di una nuova serie di limitazioni dal punto di vista occupazionale.

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