Negativo, nel frattempo, il giudizio di Standard Ethics sulla casa di Maranello.
Standard Ethics mette Ferrari sotto la lente di ingrandimento per il suo inserimento all’interno dello Standard Ethics Italian Index. Ma il giudizio del rating è negativo e oltretutto arriva nel giorno della presentazione del primo bond della casa di Maranello: un’emissione obbligazionaria da 500 milioni di euro che sarà completata entro la fine di giugno.
Il collocamento inizia in condizioni di mercato definite dal presidente del gruppo, Sergio Marchionne, “decenti”, mentre gli interessi pagati sono “giusti”. D’altra parte la domanda di bond sul mercato è in salita: solo la scorsa settimana, in Europa, sono state vendute obbligazioni per 15,69 miliardi, il massimo dal marzo 2015. A novembre Ferrari ha ottenuto un finanziamento bancario da 2,5 miliardi di euro con cui ha pagato il maxi dividendo prima della quotazioni, l’obiettivo di Marchionne, però, è arrivare al 2019 senza debiti.
Il rating. Obiettivi che non vengono messi in discussione da Standard Ethics che – tuttavia – attribuisce a Maranelle un rating attribuito è pari a ‘E’: pur riconoscendo “l’eccezionale qualità dei suoi prodotti, la straordinaria unicità del suo modello produttivo, l’eccellente gestione delle risorse umane”, la società ritiene che “vi siano debolezze a livello di governance”.
Stando all’agenzia di rating “l’azienda italiana appare strutturalmente sinergica all’azionista di maggioranza, sia in merito alle funzioni apicali sia a livello organizzativo, sia nell’ambito dei diritti di voto”. E “le sinergie di gruppo sono elementi che possono produrre – sottolineano da Standard Ethics – sia scenari positivi e sia scenari negativi”.
L’azienda italiana “appare strutturalmente sinergica all’azionista di maggioranza (Fca ha separato Ferrari e distribuito le azioni ai soci pro quota, ndr), sia in merito alle funzioni apicali (con singoli casi di interlocking directorships), sia a livello organizzativo (ad oggi, non è in grado di esibire un proprio codice di condotta), sia nell’ambito dei diritti di voto (ha un regime di voto multiplo consentito dalle norme olandesi)”. Le sinergie di gruppo sono “elementi che possono produrre sia scenari positivi e sia scenari negativi”, precisa.