Se l’inflazione dell’Eurozona dovesse restare invariata al livello zero, e’ probabile che si verifichi una nuova recessione.
Jan Smets, membro del Consiglio direttivo della Banca centrale europea e Governatore della Banca Nazionale del Belgio, ha lanciato un allarme preoccupante.
Secondo il banchiere, se l’inflazione dell’Eurozona dovesse restare invariata al livello zero, e’ probabile che si verifichi una nuova recessione. Gli investitori restano poi in attesa degli esiti del Consiglio europeo che terminerà oggi. Secondo gli strategist di Unicredit “è probabile che il primo ministro inglese David Cameron continui a spingere per un accordo†con gli altri leader europei “sulla permanenza della Gran Bretagna†nell’Unione “da poter vendere ai suoi elettoriâ€. Nel frattempo il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, ha affermato che sono stati fatti piccoli progressi nelle trattative, ma che resta ancora molto su cui lavorare.
Infine, sul fronte macroeconomico, l’indice dei prezzi alla produzione in Germania è sceso a gennaio dello 0,7% m/m e ha registrato una contrazione del 2,4% su base annuale. I numeri sono peggiori di quelli del consenso, con gli economisti che si aspettavano un calo dello 0,3% m/m e del 2% a/a. Anche l’indicatore core è sceso, su base mensile dello 0,1% e dello 0,6% a livello annuale.
Nel frattempo, lo spread Btp/Bund tratta poco mosso a 133 punti base, rispetto alla chiusura di ieri a 134. Il Btp decennale con scadenza dicembre 2025 rende 1,53% da 1,57% di ieri. Le minute della Bce hanno confermato “la postura ampiamente accomodante della Bce e l’apertura ad aumentare lo stimolo monetario a marzo, agendo d’anticipo nell’attuale contesto di elevata incertezzaâ€, sottolineano gli economisti di Intesa Sanpaolo, aggiungendo che “nel leggere i verbali si ha l’impressione di una maggiore coesione all’interno del Consiglio rispetto a quanto non emergesse dai verbali della riunione di dicembre, il che dovrebbe contribuire a limitare le sorprese negative alla riunione di marzoâ€.