Ma tra gli analisti regna la massima cautela dopo le ultime, disastrose, settimane.
Il Ftse Mib ha archiviato la prima seduta di questa settimana con un buon +3,19% a 17.041 punti. In rialzo anche l’Ibex (+3,26%), il Cac-40 (+3,01%), il Dax (+2,67%) e il Ftse 100 (+2,04%).
Secondo gli analisti si tratta di un rimbalzo, considerato il forte ipervenduto presente sui mercati: per il momento è dunque presto per parlare di trend rialzista.
Il movimento positivo dei listini è stato supportato anche dai mercati cinesi, che sono ripartiti senza brutte sorprese. La Banca centrale cinese non solo ha iniettato altri 10 miliardi di yuan a favore delle banche commerciali con operazioni di breve termine, ma ha anche fissato lo yuan a 6,5118 contro il dollaro, in rialzo di oltre l’1% rispetto al 5 febbraio, sui massimi dal 4 gennaio scorso.
Durante il pomeriggio il presidente della Bce, Mario Draghi, nel suo discorso al Parlamento Ue ha ribadito che “la Banca centrale europea è pronta a fare la sua parte. Come abbiamo annunciato alla fine del nostro ultimo incontro di gennaio, il Consiglio direttivo esaminerà e, eventualmente, riconsidererà l’orientamento di politica monetaria ai primi di marzo”.
Le attese del mercato sulle future strategie dell’Istituto di Francoforte sono state alimentate anche dal fatto che la Bundesbank ha abbassato le stime di inflazione per il 2016 allo 0,25% per la Germania per via della debolezza del petrolio.
Sul fronte macroeconomico la bilancia commerciale dell’Eurozona ha fatto registrare a dicembre un surplus di 24,3 miliardi di euro, in rialzo rispetto ai 23,6 miliardi registrati nello stesso mese del 2014. Domani l’attenzione degli investitori si rivolgerà all’indice Zew di febbraio che sarà pubblicato alle 11.
A piazza Affari in positivo il comparto dei bancari, con lo spread Btp/Bund che si è attestato a 137 punti base: Bper +10,13%, Mps +9,21%, Banco Popolare +7,31%, Bpm +5,65%, Intesa Sanpaolo +3,51%, Unicredit +3,47%, Mediobanca +2,9% e Ubi +1,4%.