Saipem e Banche giù, disfatta pesante.
Piazza Affari comincia molto male la settimana con il Ftse Mib che fa registrare una flessione del 4,7%. Mai in gioco fin dall’apertura delle contrattazioni, il paniere di riferimento di Piazza Affari ha ampliato il rosso sulla falsa riga della pesante apertura della Borsa di Wall Street.
Successivamente al pesante avvio della piazza americana, per il Ftse Mib è iniziato un vero e proprio calvario caratterizzato da una raffica di stop per eccesso di ribasso.
In termini generali, ad influenzare negativamente l’andamento delle contrattazioni sono stati almeno due fattori differenti: il crollo della Borsa di Atene, in scia alle indiscrezioni su possibili difficoltà di tenuta del governo Tsipras e i rumors circa la presunta impossibilità di Deutsche Bank di rimborsare nel 2017 le cedole sulle obbligazioni subordinate. Questi due fattori hanno portato alla creazione di una spirale di speculazione che, a Piazza Affari, non ha dato scampo a nessun titolo. Le tensioni hanno riguardato anche il fronte dei titoli di stato con lo spread btp bund che è arrivato fino a 150 punti base.
E’ chiaro che, in questo contesto, i numeri di chiusura della seduta odierna siano stati simili a un bollettino di guerra con rossi davvero impressionanti. La maglia nera della seduta è andata a una Saipem oramai completamente in balia della speculazione. Quello che una volta era un fiore all’occhiello dell’Italia ha perso il 23%.
Crolla anche FCA che ha lasciato sul terreno più di 9 punti percentuali. Drammatica anche la seduta dei bancari con Banco Popolare in calo del 9,75%, Monte dei Paschi a 11,35%, la Popolare dell’Emilia Romagna in flessione dell’11,57%, Ubi Banca a -10,11%, Intesa Sanpaolo in calo del 3,35% e Unicredit che ha lasciato sul parterre il 5,82%. Per Piazza Affari è notte profonda.