Scende al 3% la quota posseduta dall'Inps.
Continua senza sosta la campagna di rafforzamento dell’Inail sul piano degli acquisti. Essa si estende in un giro di partecipazioni tra soggetti pubblici che solo ieri aveva mandato in archivio il passaggio di quattro palazzi dell’Eur da 300 milioni di valore nelle mani proprio dell’Istituto nazionale per l’assicuarazione contro gli infortuni sul lavoro.
Operazioni di rilievo, dunque, di cui è bene tenere conto. Oggi, l’Inail ha rilevato ben 6.000 quote di Bankitalia (il 2%) di proprietà dell’Inps, al prezzo di 150 milioni di euro. L’operazione conduce pertanto l’Inail a detenere complessivamente il 2,7% del capitale sociale della Banca d’Italia, mentre scende al 3% la quota di Inps. Lo si legge in una nota congiunta dei due Istituti.
L’operazione, spiegano entrambi, “è stata realizzata in base al parere positivo congiunto della Ragioneria generale dello Stato e del Dipartimento del Tesoro, nell’ambito dell’autorizzazione a detenere quote della Banca d’Italia per un numero massimo pari a 9.000”. Il decreto sulla rivalutazione delle quote di via Nazionale ha previsto infatti che gli azionisti di Bankitalia non detengano più del 3% di Palazzo Koch. “Avendo l’Inail detenuto solo lo 0,7% del capitale sociale della Banca centrale, pari a 2.000 quote, l’Istituto ha potuto provvedere all’acquisto di 6.000 quote eccedenti di proprietà dell’Inps. Nel pieno rispetto dei limiti disposti dalla nuova normativa, l’operazione porta l’Inail a detenere complessivamente 8.000 quote, e l’Inps a detenere 9.000 quote, pari rispettivamente, al 2,7% e al 3% del capitale sociale di via Nazionale”.
Nelle scorse settimane, le grandi banche azioniste hanno iniziato a cedere le loro partecipazioni: sia Intesa che Unicredit hanno infatti alienato dei pacchetti di Bankitalia.