Tuttavia dall'Ue arriva l'accusa all'Italia: sono stati messi sul mercato prodotti non idonei.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, garantisce che il governo, dopo aver salvato migliaia di correntisti, individuerà  una soluzione anche per gli obbligazionisti delle quattro banche salvate.
Tuttavia dall’Ue arriva l’accusa all’Italia: sono stati messi sul mercato prodotti non idonei. All’indomani della notizia del suicidio di un pensionato che ha perso tutti i risparmi di una vita nella vicenda, Bruxelles attacca: nel caso di Banca Marche, Carife, CariChieti e Banca Etruria, “c’è chiaramente una conseguenza per dei cittadini che si sono ritrovati con della banche che stavano vendendo prodotti non idonei”.
In ogni caso le misure adottate dal governo italiano per far fronte alla crisi di liquidità dei quattro istituti di credito “sono state ritenute compatibili con la legislazione europea”, ha sottolineato il commissario Ue per la Stabilità finanziaria e i servizi finanziari, Jonathan Hill, ricordando che il 22 novembre la Commissione europea ha dato il via libera al salvataggio delle quattro banche e sottolineato che i casi analoghi registrati in passato in altri Paesi “sono avvenuti prima della riforma delle regole del sistema bancario”.
La Commissione europea ha però puntualizzato che le modalità con cui si è deciso di procede al riassetto delle quattro banche regionali italiane in dissesto sono state scelte dalle autorità della Penisola e che l’Ue ha unicamente avuto il ruolo di “assicurare che le misure prese fossero in linea con le normative comunitarie e con le regole sugli aiuti di Stato alle banche”. Precisazioni dopo che ieri in un’audizione alla Camera il capo della vigilanza della Banca d’Italia, Carmelo Barbagallo, ha affermato che l’intervento del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Ftdi) non era stato possibile “per la preclusione manifestata dagli uffici della Commissione Europea”.