Milano in calo dell'1,2%. Anche Francoforte in perdita.
Non inizia nel migliore dei modi la settimana delle Borse europee, che vengono da sette giorni positivi.
Durante le ultime ore sono emersi nuovi segnali di debolezza dalla Cina, con gli scambi commerciali in forte contrazione (sia in entrata che in uscita), tuttavia gli investitori a questo punto hanno messo nel mirino la possibilità di nuovi stimoli – principalmente orientati verso la domanda interna – da parte delle autorità di Pechino.
Torna dunque il giochino per cui a brutte notizie macroeconomiche seguono gli acquisti sui listini, giustificati dalla speranza in un intervento esterno di supporto all’economia e ai mercati stessi. Una simile dinamica si verifica anche in Europa: come nota Bloomberg, da quando Mario Draghi ha lasciato capire che a dicembre si potrà ampliare il Quantitative easing, lo Stoxx Europe 600 (paniere di titoli rappresentativi delle azioni europee) ha recuperato: +1,2% la scorsa settimana. Dal tracollo estivo – in scia alla crisi cinese – ormai ha ripreso i due terzi del terreno perduto e da inizio anno la performance è positiva dell’11% circa.
I listini europei ampliano i ribassi nel finale di seduta: Milano tratta in calo dell’1,2%. Incerte anche le altre: Londra arretra dello 0,6%, Francoforte perde lo 0,9% come Parigi. Tratta in rosso anche Wall Street, complici anchei tagli dell’Ocse alle stime mondiali di crescita: il Dow Jones e il Nasdaq sono allineati a -0,9%. A Piazza Affari si guarda a Fca, dopo le dichiarazioni di Sergio Marchionne del fine settimana: il manager ha confermato l’attivismo su un possibile deal con General Motors, non escludendo alcuna opzione d’intervento e quindi neppure una scalata ostile. Giornata in salita per Atlantia, dopo che venerdì scorso il gruppo ha annunciato l’interruzione delle trattative per la ricerca di un socio per Adr, la società che gestisce gli aeroporti romani. Sul fronte internazionale, giornata complicata per Lufthansa, alle prese con uno sciopero che coinvolge oltre 110mila passeggeri.