Confortanti le dichiarazioni di Messina, ma bisognerà attendere il bilancio annuale.
Il bilancio di Intesa Sanpaolo è solido. Vanta una patrimonializzazione ai vertici del settore ed è sulla buona strada per raggiungere i target e superarli.
I vertici della banca, nel corso della conference call di presentazione dei conti del terzo trimestre, hanno posto l’accento sul leverage basso al 6,9% e sulla patrimonializzazione elevata e in aumento (fully loaded pro-forma CET1 ratio invariato rispetto allo scorso giugno al 13,4%).
L’utile netto di oltre 2,7 miliardi di euro nei primi nove mesi è il migliore dal 2008 e di gran lunga superiore all’obiettivo di dividendo per il 2015. Lo stesso risultato della gestione operativa di 7,3 miliardi di euro è il migliore dal 2007. “I risultati mostrano che il nostro forte momentum continua e che Intesa Sanpaolo è sulla buona strada per raggiungere i target”, ha osservato Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo, in apertura della conference call di commento ai conti dei primi nove mesi della banca.
Eccellente anche la posizione di liquidità e la capacità di funding con Lcr e Nsfr ben al di sopra del 100% e una copertura dei crediti deteriorati stabile al 47%. Grazie a questi dati, l’istituto è in anticipo rispetto agli obiettivi del piano di impresa. La banca, inoltre, vede ulteriore potenziale di crescita alla luce del positivo scenario macroeconomico italiano; i driver principali sono legati alla fiducia dei consumatori, alla fiducia delle imprese, ai consumi interni e alle transazioni immobiliari.
“Le riforme varate dal governo italiano mostrano già primi segnali positivi ed è in preparazione un ulteriore pacchetto di riforme per migliorare la produttività con un potenziale impatto positivo sul pil di quasi 2 punti percentuali nei prossimi 5 anni”, hanno spiegato dall’istituto bancario.
Quindi, secondo Messina, Intesa Sanpaolo si conferma una banca solida e in forte crescita. “I risultati che oggi presentiamo sono i migliori dalla creazione del nostro gruppo”, ha dichiarato. “L’utile netto da inizio anno è pari a 2,7 miliardi, un dato di gran lunga superiore all’obiettivo di dividendo di 2 miliardi”, ha aggiunto.
Quindi 2 miliardi di euro sarà l’importo minimo che Intesa Sanpaolo verserà quest’anno in dividendi, ha precisato, facendo presente che Ca’ de Sass è l’unica banca in Europa pronta a pagare cedole in contanti ai propri azionisti “e non a chiedere loro soldi”. Non solo. La banca è pronta a pagare ai soci un extra-dividendo, tenendo conto di quali saranno i risultati dell’ultimo trimestre dell’anno.
Spiega Messina:
Presentando la semestrale avevo detto di avere un alto livello di flessibilità e, con i risultati di oggi, abbiamo aumentato ulteriormente il nostro grado di flessibilità sui dividendi. Non posso dire che pagheremo un extra-dividendo perché devo aspettare i risultati finali, ma è chiaro che i nostri risultati sono così buoni che siamo in un’ottima posizione per essere in linea con le attese del mercato. Tutti gli indicatori stanno andando nella giusta direzione.