I risultati del gruppo del primo semestre e del secondo trimestre di quest'anno sono stati leggermente superiori in confronto a quanto ci si attendeva alla vigilia.
Buone notizie per Ovs, che ritorna all’utile durante il primo semestre 2015 (20 milioni di euro), dopo la perdita di 14,7 milioni registrata nel primo semestre dello scorso anno, anche grazie a minori oneri finanziari (7 milioni contro una previsione di 11-12 milioni).
I risultati del gruppo del primo semestre e del secondo trimestre di quest’anno sono stati leggermente superiori in confronto a quanto ci si attendeva alla vigilia. Questo è il parere degli analisti di Kepler Cheuvreux.
Il gruppo ha registrato un aumento del 6% dei ricavi nel secondo trimestre a 326 milioni di euro con una crescita dell’8% per Ovs e una crescita piatta per Upim. “Nel corso del primo semestre le vendite a perimetro costante sono aumentate dell’1,6% su base annua, più della nostra previsione di un +1/1,5%”, hanno osservato alla casa d’affari.
Con entrambi i brand a dare un contributo positivo, la quota di mercato continua a migliorare nonostante la posizione di leadership: 6,7% a giugno, circa 30 bps in più rispetto a fine 2014 e +20 bps rispetto al primo trimestre di quest’anno. “E’ importante sottolineare come motori della crescita siano state le categorie donna e uomo, quello in cui la società ha maggiormente investito con l’introduzione della figura di Style director”, hanno notato gli analisti Equita.
L’ebitda rettificato è salito del 20% sia su base trimestrale sia su base semestrale. Inoltre, l’indebitamento finanziario si è attestato a 319 milioni nel secondo trimestre, mostrando un significativo miglioramento rispetto ai 349 milioni del primo trimestre e ai 732 milioni del primo semestre del 2014.
Nel periodo di riferimento il gruppo ha aperto 17 negozi a gestione diretta e 98 negozi in franchising, per lo più per il segmento bambini. L’espansione internazionale, rappresentata da 5 negozi a gestione diretta e da 13 in franchising, ha fatto così registrare una crescita del 5,5% nel primo semestre, a cui va ad aggiungersi un nuovo accordo in Medio Oriente per lo sviluppo in franchising.