Le nozze milionarie sono saltate.
Le nozze milionarie tra Bouygues e Altice non avverranno. O, almeno, questo è ciò che sostiene il consiglio di amministrazione della prima società , la quale ha rifiutato l’offerta della seconda.
Nella serata di ieri, il board di amministrazione di Bouygues ha infatti deciso, alla fine di una lunga giornata, di respingere l’offerta presentata da Altice, la casa madre dell’operatore numericable-sfr, così da acquisire la filiale Bouygues Telecom.
Ad annunciarlo è il gruppo in una nota:
Il consiglio di amministrazione ha deciso all’unanimità , dopo un approfondito esame, di non dare seguito all’offerta non sollecitata del gruppo Altice. L’offerta rappresenta un rischio d’esecuzione importante che a Bouygues non conviene assumere, in particolare in materia di diritto alla concorrenza.
L’operazione proposta dall’attivissimo miliardario Patrick Drahi era da capogiro: sul piatto circa dieci miliardi di euro per consolidare il settore e ridurre da quattro a tre il numero di operatori, creando il nuovo vero competitor di Orange leader di mercato. “Non tutto è questione di soldi”, ha spiegato Martin Bouygues alla radio Rtl dopo la decisione del board: “L’Antitrust avrebbe imposto condizioni troppo dure per scendere da quattro a tre operatori”. Sacrifici di asset troppo pesanti, cui Bouygues non vuole rinunciare preferendo piuttosto provare a ritrovare da sola la via della redditività .
La decisione della compagnia va per altro incontro alle idee del governo, a cominciare dal ministro dell’Economia Emmanuel Macron, che aveva espresso chiaramente la propria contrarietà all’operazione per il timore di perdere posti di lavoro e veder scendere la concorrenza, con riflessi negativi per i consumatori. La scelta di Bouygues – nota Bloomberg – è anche la dimostrazione dell’imprenditorialità della famiglia, che preferisce l’investimento di lungo periodo al guadagno accelerato: mai si era vista, negli ultimi due anni e mezzo, un’offerta così alta per il settore Tlc. A 10 miliardi, infatti, la compagnia era valutata 14,4 volte l’Ebitda (margine operativo lordo) pro forma degli ultimi 12 mesi.