Le caratteristiche del programma, in aiuto delle Piccole e Medie imprese.
Intesa Sanpaolo ha deciso di lanciare sul mercato un nuovo modello di collaborazione tra istituto di credito e aziende, così da migliorare le condizioni di ingresso al credito delle piccole e medie imprese.
Tutto ciò è contemplato nel “programma filiere”, il quale consiste nella sigla di contratti di filiera, tra aziende leader e i loro subfornitori, al fine di allargare a questi ultimi le stesse (migliori) condizioni di rischio dei capifiliera e di rating, che per gli operatori più svantaggiati potrà migliorare “fino a tre livelli di merito”, ha detto il responsabile marketing dell’attività commerciale del gruppo, Stefano Barrese.
Il progetto è già operativo per 5 miliardi di euro di prestiti, spalmati su 90 aziende leader – tra cui Brunello Cucinelli, Azimut, Prima Industrie, Engineering, Alberta Ferretti/Moschino, Valvitalia, Antinori, Conserve Italia, La Doria, Cimbali, Bonfiglioli – e con un plafond potenziale di 15,5 miliardi, da prestare a 250 filiere. La finalità dell’iniziativa è di migliorare per le piccole e piccolissime imprese l’accesso al credito, su indicazione delle società che stanno a capo della filiera produttiva, che darà loro la possibilità di essere seguiti da specialisti dell’istituto, e di avere crediti alle medesime condizioni. “Da un paio d’anni lavoravamo con Intesa Sanpaolo a questa bellissima iniziativa – ha dichiarato in un intervento registrato Brunello Cucinelli -. Noi siamo artigiani, e spesso ci occupiamo più del prodotto e delle consegne che del conto economico delle aziende. Così questo progetto darà una mano a 330 imprese e 3.500 dipendenti del nostro sistema”.
“E’ un passo decisivo per costruire un nuovo modello di rapporto tra banca e impresa – ha commentato Carlo Messina, ad di Intesa Sanpaolo – Abbiamo deciso infatti di mettere al centro dell’attenzione il rapporto tra azienda e fornitori: un legame fondamentale e inscindibile che tiene insieme il tessuto produttivo italiano.