Manca poco alla risoluzione di quella che Renzi ha definito come "La madre di tutte le questioni".
E’ stato un fine settimana di controlli per gli interventi sul caso Ilva da presentare la vigilia di Natale al Consiglio dei ministri, quello conclusosi pochi giorni fa.
Le alternative praticabili sono state messe nero su bianco ma le scelte finali toccano al Presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi.
Renzi se ne sta occupando in prima persona e la ritiene una priorità . Al punto che ha definito l’Ilva come «la madre di tutte le questioni». I provvedimenti in arrivo hanno una difficoltà di natura tecnica significativa e l’obiettivo è di metterli a punto entro breve, consentendo in questo modo al Consiglio dei ministri di dare il ‘nulla osta’ alla modifica della Legge Marzano che permetterà di ammettere alle procedure di amministrazione straordinaria anche aziende non in stato d’insolvenza, proprio come l’acciaieria tarantina.
Il passaggio è una vera svolta, importantissima dal momento in cui la cessione del gruppo ai privati è risultata impraticabile e, come ha evidenziato lo stesso Renzi, non c’è alcuna intenzione di svenderla. Nel contempo la volontà è di rivedere le prescrizioni contenute nella cosiddetta Aia (Autorizzazioni integrate ambientali), che determina obblighi molto severi e richiede investimenti stimati intorno a 1,8 miliardi di euro.
La decisione è arrivarci stabilendo il principio, di carattere generale, che le norme a tutela dell’ambiente in Italia non possono essere più severe di quelle europee. Ciò vuol dire rendere meno costosi gli interventi all’interno degli impianti dell’Ilva, con la previsione di scendere a 1,2 miliardi. Ma la modifica può risultare accettabile soltanto se la società diventa pubblica perché, al contrario, verrebbe facilmente considerata un regalo ai privati.