Parmacotto a rischio ‘amministrazione straordinaria’

by Redazione Commenta

Dal 2010 ad oggi il fatturato è sceso di undici milioni di euro. Fonti vicine al dossier ritengono che il brand necessiti di un capital increase.

Una delle aziende più importanti del ‘Made in Italy’, Parmacotto, versa in gravi difficoltà. Marco Rosi, presidente del Cda, ha parlato del rischio di ‘Amministrazione straordinaria’, sottolinando che tale prassi nuocerebbe all’azienda.

I risultati emersi dal bilancio non sono molto positive. Alcune fonti bancarie vicine al dossier Parmacotto ritengono che l’unica salvezza possa essere un incremento di capitale anche di un partner industriale eventualmente interessato al brand.

L’attivo patrimoniale nel 2013 è calato attestandosi a 119 milioni di euro. Nel 2010 erano 131. Si sono ridotti anche i ricavi lordi ora sulla soglia dei 113 milioni di euro, con una diminuzione di fatturato di 11 milioni in confronto al 2010.

Il dato più grave è che i debiti sono saliti a 132 milioni. Secondo Rosi

Parmacotto aveva impostato una politica di sviluppo sul fronte della capacità produttiva con la costruzione di un centro di affettamento ideato per un mercato ad una domanda in espansione che oggi è sottoutilizzato con conseguenze sui costi. Numerosi e importanti sono stati gli investimenti all’estero per allargare nuovi mercati che hanno permesso di sviluppare il canale export, ma hanno finito per appesantire la struttura societaria. La straordinaria amministrazione sarebbe da non intraprendere perché inciderebbe negativamente sul patrimonio del debitore compromettendone la capacità di soddisfare le ragioni dei creditori, in quanto ne determina la riduzione e lo grava di vincoli cui non corrisponde l’acquisizione di utilità reali.

In altri termini, la procedura non gioverebbe al patrimonio del debitore, la scatola di controllo di Parmacotto, la Cofirm, senza soddisfare le esigenze pendenti dei creditori. Rosi desidera preservare la continuità aziendale (con la domanda di concordato in continuità) chiedendo di compiere atti di ordinaria amministrazione, quali quello di disporre degli affidamenti relativi a linee finanziari utilizzabili per scoperti di conto corrente, anticipi fatture.

 

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