Un'altra illustre azienda decide di annullare l'Ipo all'ultimo minuto.
Anche Ovs-Upim ha deciso di annullare l’Ipo a Piazza Affari. L’ennesimo dietrofront ‘illustre’, dopo quello di Sisal, Intercos, ItaliaOnline, Massimo Zanetti, Favini, Enav e Ray Way.
Molte sono le aziende che, ‘lamentandosi’ per le condizioni di mercato incerte e riscontrando un feedback ben al di sotto delle aspettative di partenza, hanno scelto di non andare fino in fondo e non quotarsi in Borsa.
Non sono mancati esempi tali da sconfortare le matricole di cui sopra. Ad esempio potremmo nominare Fincantieri, la Ipo dello Stato per fare cassa, che ha esordito a un prezzo ingeneroso per l’investitore, e che si è configurata come un mezzo flop. Il debutto è stato poco positivo tant’è che Fincantieri ha deciso di ridimensionare l’offerta per debuttare in tranquillità .
Qualcosa, ad ogni modo, nelle ultime settimane si è mosso in particolar modo sull’Aim. Si tratta per lo più di piccole quotazioni. A ottobre, però, Rottapharm e Sisal (nel comparto farmaceutico e in quello delle lotterie si tratta di aziende importantissime) hanno fatto marcia indietro. Idem Fedrigoni.
Le ultime due società hanno fatto un passo indietro proprio alla vigilia del debutto: Italiaonline, nel settore dei portali e Intercos, nella cosmetica (che non è al primo tentativo).
Giovanni Natali, amministratore delegato di Ambromobiliare, società che si occupa in particolar modo delle quotazioni sull’Aim, non è sorpreso da questo trend negativo. Secondo Natali, ad esempio, Iol era eccessivamente cara, ovvero valutata 250 volte i propri utili. Natali ha inoltre aggiunto:
Liquidità e investitori ci sono, solo che stanno molto attenti e vogliono comprare le nuove azioni ai prezzi giusti, e il prezzo giusto, tipicamente, è a sconto rispetto ai competitor già quotati.