La Banca d'Italia avverte che i prestiti personali sono in continua discesa a discapito degli acquisti di beni e servizi
I prestiti personali alle famiglie, e principalmente alle imprese, continuano a scendere. Questo dato appoggia quanti sostengono che è prima di ogni altra cosa la domanda a mancare.I prestiti personali al comparto privato, ha documentato la Banca d’Italia, hanno registrato una contrazione su base annua del 2,6 per cento (-2,3 a giugno), ma mentre i prestiti alle famiglie sono diminuiti solo dello 0,8% quelli alle società non finanziarie sono diminuiti, sempre su base annua, del 3,9 per cento peggiorando decisamente il dato di giugno, quando il calo era del -3,1%.
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Di liquidità in giro a questo punto ce n’è tanta, ha affermato in questi giorni il ministro dell’Economia Padoan e sempre di più ne sopraggiungerà a breve dopo le attuali decisioni della Bce. Eppure in giro di soldi ottenuti dai prestiti personali, ce ne sono davvero pochi. “Mancano i soldi dei privati – ammette il miistro dell’Economia – non mancano le risorse disponibili. Perché? Perché in Italia è difficile investireâ€. Per questo motivo il governo ha “inventato†per esempio lo Sblocca Italia, per levare ostacoli e cose vecchie di decenni che deprimono l’attività delle imprese. E sbloccare così i tanti mezzi che molte imprese tengono ancora stretti.
Naturalmente non basta questo a far ripartire l’ economia italiana, ormai destinata a chiudere l’anno con l’ennesimo calo del Pil. Il  problema di fiducia che il governo spera di risollevare mandando avanti il piano di riforme e realizzando in concreto le promesse fatte e gli impegni presi. In primo luogo il bonus da 80 euro. E forse una successiva riduzione del cuneo fiscale.