Enel ha comunicato i ricavi del primo semestre che sono pari a 36,101 mld di euro con una diminuzione di 3.186 milioni di euro (-8,1%) in confronto al primo semestre 2013.
L’Ebitda (margine operativo lordo) è di 7.878 milioni (in discesa del 3,3%). A pesare sono soprattutto  l’abbassamento dei risultati delle divisioni Iberia e America Latina ed energie rinnovabili (Enel Green Power), su cui si sono ripercossi gli effetti negativi derivanti da alcuni cambiamenti regolatori in Spagna molto penalizzanti per le società di generazione sia da fonte convenzionale che rinnovabile, e dalla conseguenza negativa dell’apprezzamento dell’euro nei confronti di alcune valute dei paesi in cui il gruppo è presente. L’utile netto ordinario di Enel è pari a 1,572 mld di euro, in diminuzione di 80 milioni di euro (-4,8%) rispetto ai 1.652 mld di euro rilevati nello stesso periodo del 2013. L’indebitamento finanziario netto è di 43,073 mld di euro (39,706 mld di euro al 31 dicembre 2013). Quest’ultimo é in crescita di 3.367 milioni di euro (+8,5%) rispetto alla fine dello scorso anno.
>Â Le privatizzazioni di Enel ed Eni, il Governo tenta una nuova strada
Enel  ha comunicato anche una riorganizzazione, con una nuova struttura basata su divisioni. â€La nuova struttura organizzativa – dice in una nota – predisposta dall’amministratore delegato è basata su una matrice divisioni/geografie e risulta focalizzata sugli obiettivi industriali del gruppo, con una chiara individuazione di ruoli e responsabilità e con lo scopo di perseguire e mantenere la leadership tecnologica nei settori in cui il gruppo opera, assicurandone l’eccellenza operativa; massimizzare il livello di servizio verso i clienti nei mercati localiâ€. Per merito di questa nuova struttura, il gruppo dice la nota “potrà beneficiare di una minore complessità nell’esecuzione delle azioni manageriali intraprese e nell’analisi dei fattori chiave di generazione del valoreâ€.