Nella riunione di ieri, il presidente della Banca Centrale Europea, ha deciso di non ritoccare il costo del denaro lasciandolo al minimo storico dello 0,25%. Nessuna modifica anche per  il tasso sui depositi a quota zero e il tasso marginale allo 0,75%%. La  scelta  e’ stata in perfetta armonia con le previsioni.> Inflazione in Europa ancora bassa
Durante la consueta conference call il numero uno dell’Istituto di Francoforte, Mario Draghi, ha dichiarato che la contenuta ripresa dell’Eurozona sta avanzando secondo le aspettative ed e’ prevista una ripresa dell’attivita’ economica “a un ritmo lento”, “Dovrebbe materializzarsi anche un miglioramento della domanda interna”, ha aggiunto Draghi. “Abbiamo confermato con forza la nostra forward guidance. Confermiamo che i tassi di interesse chiave della Bce resteranno agli attuali livelli o piu’ bassi per un prolungato periodo di tempo”, ha detto Draghi, che teme per l’Eurozona gli effetti negativi dalle turbolenze valutarie sui mercati emergenti.
>Â Gli investitori puntano su strumenti a basso rischio
L’Eurotower, tuttavia, sta “monitorando gli sviluppi ed e’ pronta a considerare tutti gli strumenti possibili”. Draghi ha poi messo in risalto come i mercati europei abbiano mostrato “un buon livello di resistenza” a tali turbolenze, “molto maggiore rispetto a mesi fa”.
“Stiamo monitorando gli sviluppi con attenzione e siamo pronti ad intervenire con tutti gli strumenti disponibili”, ha assicurato confermando che la Bce “e” pronta ad agire ulteriormente se necessario”.
“Restiamo fermamente determinati a mantenere un alto livello di politica monetaria accomodante”. L’eurozona è in una fase di “bassa inflazione” ma “non c’e’ una deflazione”, ne’ “alcuna analogia con la situazione del Giappone negli anni ’90”, ha poi precisato. Anzi, ha aggiunto, “i tassi di inflazione dell’Eurozona non sono cosi’ diversi da quelli degli Usa, dove la ripresa e’ molto piu’ avanzata”.