Nella giornata di ieri, sono stati pubblicati i verbali della commissione della Federal Reserve. Gli operatori speravano di ottenere maggiori informazioni sul futuro del tapering. > Quali riflessi avrà il tapering sui mercati?
La decisione di iniziare la riduzione dello stimolo ha goduto di un ampio supporto tra i membri, e l’idea dominante è di completarne la rimozione entro l’anno.  Diversi membri hanno osservato che il recente “aumento dei multipli su alcune small cap, l’ impennata dei buyback azionari e la salita del margin credit” costituiscono segnali che i costi in termini di rischi derivanti dal quantitiative easing sono cresciuti, il che giustifica il ritorno alla politica monetaria tradizionale. Detto ciò, la “vulnerabilità del sistema finanziario a possibili shock” è al momento “moderata”, e il tapering resta fermamente “data dependant” come spiega Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr.
> Mercati Emergenti, in difficoltà dopo il tapering
Nulla di nuovo, ma l’accenno all’excessive risk taking ha messo un po’ il freno a Wall Street e ha forse innervosito l’Asia, oggetto di un altra seduta opaca: Tokyo ha restituito parte dei guadagni di ieri e Hong Kong e Shanghai hanno ceduto terreno nonostante il CPI cinese per Dicembre (2.5% da prec 3% e vs attese per 2.7%) abbia segnalato che l’inflazione non è certo un ostacolo a ulteriore easing da parte della PBOC. Dopo un apertura incerta, gli asset europei hanno ottenuto il consueto “boost” da un asta spagnola davvero robusta. Cosi i bond periferici hanno fatto segnare nuovi minimi di rendimento e di spread, trascinandisi dietro gli indici di Milano e Madrid e dando una sferzata al sentiment nel “run up verso l’ECB conference.