Ancora piuttosto complessa la situazione di analisi dei cosiddetti  mercati emergenti che hanno visto molta volatilitÃ
>Materie Prime, un mercato con interessanti prospettive
Ma quale sarà la prospettiva sugli Emerging Markets? Ad illustrarla  Corrado Caironi, Investment Strategist di R&CA Ricercaefinanza.it, primo social network italiano riservati ai promotori finanziari: “Dopo un anno tiranno di performance, le prospettive di breve termine dei mercati emergenti rimangono ancora incerte. Sono molti gli investitori timorosi di un impatto negativo nel corso delle manovre di avvicinamento al ‘tapering’ in Usa, soprattutto in ricordo della volatilità che ha investito i mercati azionari, del credito e valutari la scorsa estate. Purtuttavia, i ‘fund manager’ dei portafogli emergenti vedono un assestamento dei flussi e una ritrovata fiducia nelle valute locali dopo il vero e proprio collasso di qualche mese fa. Questo renderebbe più solidi i mercati almeno fino alla fine del 1Q14”.
>Â Investimenti, conoscere i prodotti finanziari
” La loro opinione fa perno sulla necessità di diversificazione del portafoglio, dopo i ripetuti massimi toccati dai principali mercati sviluppati, e negli indici EM le prime ‘asset class’ a trarne beneficio, viste le valutazioni azionarie ancora interessanti e gli spread obbligazionari sufficientemente remunerativi. Gli analisti fanno notare che i gestori sono diventati più selettivi e hanno messo in atto una rotazione tra paesi esportatori ed importatori di materie prime, in deficit o surplus commerciale, con alto o basso rapporto debito pubblico su Pil. Viene inoltre sottolineato che negli ultimi anni la volatilità , ed i relativi storni, si sono dimostrati ottimi ‘entry point’ per aggiungere valore al portafoglio. Infine, in una logica di lungo termine, gli investitori istituzionali stanno guardando con sempre maggiore interesse ai listini emergenti anche solo sulla base del peso crescente nei benchmark di riferimento.