Il Nasdaq ha superato la quota simbolica del 4 mila punti ed ha portato gli esperti a interpretare questa crescita in diversi modi. Il Nasdaq non arrivava a questi risultati da 13 anni, nel 2000, quando con il nuovo millennio c’era stata una sorta di passaggio alla new economy legata alle innovazioni e a Internet.
L’analisi di questa crescita vede gli esperti dividersi su posizioni molto diverse e anche opposte in alcuni casi. C’è chi parla del fatto che è la dimostrazione che gli Stati Uniti sono usciti dalla crisi, vedendo in questi dati la crescita dell’economia Usa; e c’è chi invece paventa una nuova bolla capace di creare ulteriori problemi all’economia a americana e a quella internazionale.
Il fatto che la Federal Reserve ha continuato a stampare moneta spiega la crescita di tutti gli indici di Borsa americani. Dall’inizio di quest’anno, il Dow Jones è cresciuto del 23%, lo Standard & Poor’s 500 del 26% e il Nasdaq del 33%. Il listino dei tecnologici ha quindi realizzato la crescita più alta. Il confronto con gli anni ’90 e con la California, con lo sviluppo della Silicon Valley è inevitabile e si notano anche le caratteristiche comuni tra i due periodi di imprese giovani e in grande crescita. In Borsa si vedono aziende nate da pochi anni e sono sempre di più i collocamenti, tra queste Twitter. La capitalizzazione di Twitter è superiore a 2 miliardi, non ci sono ancora profitti e bisogna comprendere se le aspettative future siano realistiche o eccessive.
Il Nasdaq ha quindi superato la soglia dei 4 mila punti, ma il livello più alto è stato raggiunto a 5 mila 048 punti più di 13 anni fa. Si era all’inizio della new economy e quel livello è difficile da raggiungere ora. Su questi aspetti si cerca di esorcizzare l’idea di rischi speculativi.