Ieri era uscita la notizie su quella che può essere chiamato come una sorta di “attacco†dei fondi di investimento USA verso le azioni delle principali banche europee. Uno dei motivi di questi investimenti sempre più grandi è riferito alla politica dell’Ue in tema di gestione e organizzazione delle banche europee e cioè, in una parola, la governance. E oggi, il Presidente della banca Centrale Europea (Bce) Mario Draghi rilancia in questo senso, facendo intendere che i grandi investitori americani avevano colto nel segno. Draghi ha parlato del fatto che è arrivata l’ora della governance a livello Ue per fare le riforme strutturali.
La posizione della Bce sembra chiara, la tolleranza sul debito pubblico si può ottenere in cambio di riforme strutturali. Le riforme, quindi, possono permettere agli Stati di avere maggiori incentivi fiscali. Una modalità che richiama quella attuata dalla Francia, che ha ottenuto più tolleranza sul deficit dopo la riforma delle pensioni.
La Bce quindi si esprime sulla possibilità di realizzare una governance delle riforme strutturali dei Paesi Ue e per Draghi è arrivato il momento che questo processo sia messo al centro del programma. Draghi ha parlati della governante in un convegno a Francoforte, dove ha sottolineato anche il ritardo nelle riforme di alcuni Stati. Conferme su questa linea politica dell’Europa arrivano anche dal Presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy che ha parlato di contratti da fare con i Paesi europei a rischio per la concessione di incentivi finanziari. Una linea, quindi, che è stabilita sia dalla gestione economica dell’Ue sia da quella politica. La linea politica trova anche l’interesse della Germania.