Dal direttore del Fondo Monetario Internazionale non arrivano dichiarazioni rassicuranti per l'Europa, considerata un'economia poco flessibile..
Dominique Strauss-Kahn, in particolare, ha affermato che andando ad esaminare bene i fatti emerge con chiarezza che l’Europa è stata colpita meno duramente rispetto agli Stati Uniti, ha saputo reggere meglio la difficile situazione, ma questo non vuole dire che le cose vadano allo stesso modo anche nella fase di ripresa.
E’ possibile, infatti, che l’Europa riesca a recuperare e a tornare a crescere meno rapidamente perchè si tratta di un paese che ha un’economia meno flessibile e che quindi si contrae meno velocemente, ma che allo stesso tempo si riprende anche meno rapidamente.
Le rigidità delle economie europee, quindi, sono servite per proteggerle dalla crisi ma potrebbero rendere più difficile e più lenta la ripresa economica, andandosi così a trovare un passo indietro rispetto agli altri Paesi.
Oltre alle previsioni relative all’economia europea il numero uno del Fondo Monetario Internazionale ha anche spiegato che quello che si prospetta per il futuro a livello mondiale è un modello di crescita economica più debole rispetto a quello precedente alla crisi, senza dimenticare che è ancora vivo il pericolo di una ricaduta dal momento che le previsioni vedono per i prossimi mesi una crescita della disoccupazione nella maggior parte dei Paesi.
Per evitare una seconda crisi, secondo Strauss-Kahn, è indispensabile che i governi non ritirino troppo presto le misure di emergenza a sostegno dell’economia ai primi segnali di ripresa, questo infatti potrebbe essere un’errore fatale che bisogna assolutamente evitare.