Piazza Affari chiude in rosso in una giornata negativa per i mercati. A Wall Street il Dow Jones ha chiuso con un calo dello 0,46%, il Nasdaq ha ceduto lo 0,15% e l’S&P che lascia uno 0,41 condizionato dalle trattative del Congresso americano, congresso che sta lavorando per evitare il fallimento di Washington. Un contesto negativo che si è fatto sentire in italiana e in europa. Piazza Affari chiude in rosso dell’1,27% e non vanno bene le borse europee: la borsa di Londra perde lo 0,85%, la borsa di Parigi chiude con un ribasso frazionale del -0,07%. Anche Francoforte non chiude bene, -0,05%.
Piazza Affari in calo per instabilità politica. Del resto la settimana politica ed economica non è stata delle migliori, a cominciare da Telecom nelle mani di Telefonica fino alle diverse vicende economiche e politiche, come la minaccia dei senatori e deputati del Pdl di far cadere il Governo Letta. Queste problematiche politiche si sono riversate sul debito pubblico: la differenza di rendimento tra Btp e Bund è in rialzo in area 265 punti base e oltre il premio pagato dai bonus spagnoli. I titoli italiani attualmente rendono 4,4%. Ma non è stato influenzato negativamente il debito pubblico italiano dalle scomode situazioni di governo. La politica italiana ha condizionato quello che è l’esito dell’asta Btp: il Tesoro ha collocato Btp a 10 anni per un valore di 3 miliardi di euro che equivale a quello che è il massimo prefissato. Nonostante questo il rendimento medio è salito. Infatti il rendimento medio ha registrato un aumento dal 4,50% al 4,46%, un aumento che si è verificato dal mese scorso. Ma in calo è la domanda, una domanda che dal mese precedente ha registrato un calo da 1,52 a 1,38 volte l’offerta. L’asta per i titolo a 5 anni, invece, è andata meglio: la domanda è cresciuta 1,43 volte l’offerta e il rendimento è rimasto stabile a 3,38%.