I dati positivi legati al post Federal Reserve sono passati e così i mercati frenano a cominciare da Wall Street nella giornata in cui anche le scadenze tecniche registrano dati negativi con il rischio che la Federal Reserve stacchi la spina in vista del Quantitative Easing previsto per il 29 e 30 ottobre prossimo. Infatti anche Ftse Mib incrementa le perdite nel corso di questo difficile pomeriggio. Il listino chiude di mezzo punto percentuale in calo, ovvero a un -0,49% a 17.970,12 punti.
Una giornata decisamente difficile per l’Italia dopo che il Consiglio dei Ministri ha reso noto che il rapporto deficit/pil, che era stato fissato al 3%, ha registrato un deficit del 3,1%. Nonostante il disavanzo pubblico il Presidente del Consiglio dei Ministri ha voluto tranquillizzare i mercati e l’Europa, nonché tutti i partner europei, facendo sapere che il governo delle larghe intese, nonostante le difficoltà politiche legate al futuro aumento dell’Iva, riuscirà entro la fine dell’anno a riportare il deficit al 3%. L’Europa sembra aver gradito gli impegni che l’Italia vuole assumere anche se lo stesso Pil ha registrato un calo del -1,7%.
In rialzo i titoli Mediaset che a seguito del giudizio di Morgan Stanley ha rialzato il target sul prezzo a 3,65 euro rispetto ai precedenti 2,15 euro, ma mantenendo il rating neutrale. Male, invece, Telecom Italia, disturbata dalle notizie sull’aumento di capitale. Lettera anche per le banche Mediobanca, Monte Paschi di Siena (MPS) e Pop Emilia.
Sono arrivate, invece, cifre positive inerenti alla macroeconomia dove l’indice della fiducia dei consumatori, che ha raggiunto, nella zona euro, i massimi di due anni in settembre, rimanendo, comunque, in territorio negativo.