E’ già in corso la trattativa in esclusiva per l’acquisto da parte di Parmalat della società licenziataria del proprio marchio in Brasile, ovvero Lacteos do Brasil. La compagnia carioca fattura 5 miliardi di euro, ma ha una forte esposizione debitoria
E’ già in corso la trattativa in esclusiva per l’acquisto da parte di Parmalat della società licenziataria del proprio marchio in Brasile, ovvero Lacteos do Brasil. La compagnia carioca fattura 5 miliardi di euro, ma ha una forte esposizione debitoria (300 milioni di euro) che hanno spinto le banche creditrici ad andare alla ricerca di capitali freschi da immettere nella società . In realtà Parmalat avrebbe voluto lanciare una trattativa d’acquisto per Lacteos già nel 2011, ma l’intenzione fu vanificata dal lancio dell’Opa di Lactalis.
Nell’estate del 2012 il gruppo francese perfezionò una discussa operazione infragruppo, sulla quale è ancora in corso un’indagine della Procura di Parma, che alla fine portò al conferimento delle proprie controllate americane nel gruppo di Collecchio. La società brasiliana è senza dubbio strategica per Lactalis-Parmalat, considerando l’importanza del mercato sudamericano per francesi e italiani. Tra l’altro a fine luglio Parmalat aveva già messo le mani sulla brasiliana Balkis, pagandola 24 milioni di euro.
Il nuovo obiettivo è ora Lacteos, che avrebbe un valore di circa 300 milioni di euro in termini di enterprise value. Intanto a Piazza Affari il titolo Parmalat si muove al rialzo, evidenziando un progresso provvisorio dello 0,97% a 2,496 euro. Il titolo ha già toccato un massimo di giornata a 2,514 euro, salendo sui livelli più alti delle ultime due settimane. Gli analisti di Equita Sim hanno confermato la loro raccomandazione sul titolo Parmalat a “hold†(tenere le azioni in portafoglio).
La sim milanese ha anche mantenuto invariato il target price a 2,6 euro. Il broker fa notare che la validità finanziaria dell’operazione dovrà essere valutata solo nelle prossime settimane, a partire dallo studio di diverse variabili come la quota da acquisire e la redditività di Lacteos, che da febbraio ha chiesto il concordato con i propri creditori.