Ci sono aziende italiane, sia quotate in borsa che non, che stanno vivendo una fase di grande crescita nonostante la crisi economica. Tra queste spicca il nome di Ima, quotata a Piazza Affari
Ci sono aziende italiane, sia quotate in borsa che non, che stanno vivendo una fase di grande crescita nonostante la crisi economica. Tra queste spicca il nome di Ima, quotata a Piazza Affari con il ticker “IMAâ€. L’azienda bolognese è una storia di successo che inizia nel 1976 quando, dopo soli 13 anni di vita, Industria Macchine Automatiche sas lancia la rivoluzione nella produzione dei blister per i farmaci con la super-innovativa blisteratrice con astucciatrice integrata. A stretto giro di boa l’azienda parte alla conquista dei mercati internazionali, scalando tutte le classifiche.
Oggi Ima viene paragonata a una multinazionale delle imprese dell’indotto del settore farmaceutico. Tra l’altro Ima Pharma è ormai leader nella produzione globale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e confezionamento dei prodotti farmaceutici. Ima Industries, invece, è leader per il confezionamento dei cosmetici, di beni alimentari, tè e caffè. Insomma, un’integrazione di prodotti a 360 gradi, che rendono l’azienda unica nel suo genere.
Dopo la quotazione in borsa avvenuta nel 1995, Ima è stata promossa sul segmento STAR di Borsa Italiana nel 2001. Il titolo Ima viaggia non lontano dai massimi storici, posti a 18,931 e toccati lo scorso 20 maggio. L’ultima seduta di borsa è stata chiusa con un balzo del 3,09% a 16,7 euro, in risposta a una fase prolungata di correzione che aveva portato il titolo sui minimi a due mesi a 16,04 euro.
Lo scorso anno i ricavi sono saliti a 734,3 milioni di euro. Il successo arriva grazie all’export. Infatti, il 93% del fatturato finisce all’estero, praticamente in ogni angolo del globo. Ima è presente in più di 70 paesi e ha oltre mille brevetti depositati. Il gruppo è presieduto da Alberto Vacchi, conta 3.300 dipendenti di cui 1.400 dislocati all’estero.