La decisione della Bce non coglie di sorpresa gli analisti che hanno già scommesso sul taglio odierno dei tassi considerando il persistere di un quadro congiunturale avverso.
In Eurolandia il costo del denaro di riferimento passa dallo 0,75% allo 0,50%, che rappresenta il nuovo minimo storico. A stabilirlo in data odierna è stata la Banca centrale europea (Bce) che ha reso noto in particolare d’aver tagliato di 25 punti base il costo del denaro dopo l’ultimo intervento sui tassi risalente al mese di luglio del 2012.
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La decisione della Bce non coglie di sorpresa gli analisti che hanno già scommesso sul taglio odierno dei tassi considerando il persistere di un quadro congiunturale avverso nei Paesi periferici dell’area euro, a partire dalla disoccupazione nel Vecchio Continente che continua ad aumentare. Il costo del denaro più basso, inoltre, dovrebbe dare fiato al mercato del credito ed al sostegno della liquidità degli istituti di credito con benefici per l’economia per quel che riguarda la concessione di mutui e prestiti alle famiglie ed alle imprese.
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Intanto, dal fronte dei titoli di Stato, continua a scendere il differenziale sulla curva a dieci anni tra i Btp italiani ed il Bund tedesco. Lo spread in data odierna si è infatti portato ben al di sotto della soglia psicologica dei 250 punti. Il che significa che, per le prossime aste di titoli di Stato italiani in programma, i rendimenti in sede di collocamento potrebbero far registrare una nuova e sensibile discesa rispetto alle precedenti emissioni. Gli investitori appaiono così ad oggi più fiduciosi nel nostro Paese dopo la nascita del nuovo Governo del Premier Enrico Letta.
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