La recessione continua a mordere i bilanci delle banche italiane, che devono mettere in conto un costante incremento delle sofferenze
La recessione continua a mordere i bilanci delle banche italiane, che devono mettere in conto un costante incremento delle sofferenze. Secondo l’Abi (Associazione bancaria italiana), a gennaio le sofferenze nette hanno toccato quota 63,9 miliardi di euro mentre quelle lorde a 126,1 miliardi di euro (crescita tendenziale del 17,5%). Rispetto al mese precedente è avvenuta una crescita delle sofferenze di 1,2 miliardi di euro. Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi totali è al 3,4% a gennaio, in linea con i valori di dicembre scorso.
Dodici mesi prima, però, il rapporto era a 2,6%. Gianfranco Torriero, direttore centrale dell’Abi, sottolinea che si tratta di livelli molto alti ma anche che non siamo ancora su livelli d’allerta come negli anni ’90. In realtà , in valore assoluto, le sofferenze nette sono diminuite di 700 milioni di euro considerando le pulizie di bilancio di fine anno degli istituti di credito e le svalutazioni sollecitate da Bankitalia.
â–º AZIENDE PROTESTATE IN ITALIA A LIVELLI RECORD NEL 2012
In peggioramento è la qualità del credito, a causa della recessione e delle difficili condizioni finanziarie delle aziende. Nel suo ultimo outlook mensile, Abi ha citato i dati Cerved sui ritardi nei pagamenti per far capire lo stato di salute del sistema banca-impresa. Nell’ultimo anno ci sono state 47mila società protestate, con un aumento dell’8,8% rispetto all’anno precedente e del 45% rispetto al 2007 (ultimo anno prima dello scoppio della crisi).
â–º REDDITI INSUFFICIENTI PER 2 FAMIGLIE SU 3
Abi fa notare che le sofferenze lorde si sono attestate al 6,4% a gennaio, in crescita dal 5,4% di dodici mesi prima. Preoccupa, però, soprattutto il peggioramento della qualità del credito, in particolare per le piccole imprese: il rapporto sofferenze lorde sugli impieghi del settore privato è più che raddoppiato da giugno 2008 a gennaio 2013.