L’agenzia di rating Fitch ha tagliato il giudizio sul merito di credito di Fiat a “BB-“ da “BB†con outlook negativo
Nel bel mezzo del caos politicco generato dalle elezioni italiane, la notizia del declassamento del merito di credito di Fiat da parte di Fitch è passata quasi in secondo piano. Ieri pomeriggio gli investitori guardavano con grande apprensione al risultato elettorale italiano, così hanno “risparmiato†il titolo del Lingotto da una quasi certa debacle. Stamattina, però, le azioni Fiat sono state vendute a mani basse e ora il titolo perde il 4,15% a 3,97 euro, con un minimo intraday toccato a 3,902 euro.
Si tratta del minimo più basso da inizio gennaio. L’agenzia di rating Fitch ha tagliato il giudizio sul merito di credito di Fiat a “BB-“ da “BB†con outlook negativo. Sforbiciata anche sul rating a breve termine, che passa così a “Bâ€. Ora il rating assegnato da Fitch è lo stesso di Standard & Poor’s, mentre quello di Moody’s è sempre “Ba3â€. Fitch ha spiegato che il downgrade riflette la debolezza di Fiat, che escludendo il contributo di Chrysler, soffre ancora troppo in Europa.
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Oltre alla persistente debolezza dei risultati societari, Fitch sottolinea che “il piano strategico recentemente presentato porta con sé degli importanti rischi esecutivi e farà vedere i propri frutti solo tra diversi anni, a patto che la clientela reagisca positivamenteâ€. Inoltre, l’agenzia di rating fa notare che c’è sempre la possibilità di nuove uscite di cassa per finanziare l’aumento della quota detenuta in Chrysler.
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Fitch intravede eccessivi rischi dall’esecuzione del piano strategico, per cui nei prossimi mesi il gruppo automobilistico torinese potrebbe finire nuovamente sotto la scure dell’agenzia di rating per un possibile downgrade. Infine, secondo Fitch, la volontà del gruppo di aumentare la qualità dei propri brand richiederà “un’accelerazione delle spese di capitale e di ricerca e sviluppoâ€.