Secondo uno studio di Mediobanca Securities, un’integrazione tra Pirelli e Brembo avrebbe senso anche se al momento l’ipotesi di merger appare improbabile
Secondo uno studio di Mediobanca Securities, un’integrazione tra Pirelli e Brembo avrebbe senso anche se al momento l’ipotesi di merger appare improbabile. Secondo quanto scritto nel report pubblicato oggi dagli esperti della merchant bank di Piazzetta Cuccia, Bombassei “potrebbe pensare alla sua successione, soprattutto ora che è sceso in politica, mentre Tronchetti Provera ha problemi con Malacalzaâ€. L’imprenditore genovese è un importante socio della Camfin, la holding a capo di Pirelli, ma Tronchetti Provera “sta cercando nuovi azionisti con cui rimpiazzarlo o ridurne il pesoâ€.
Gli specialisti di Mediobanca fanno notare anche che il patto di sindacato di Pirelli scade ad aprile e quasi certamente non sarà rinnovato. In caso di merger, Camfin e Bombassei avrebbero il controllo di Pirelli. La banca d’affari milanese evidenzia anche che il parco-clienti sia praticamente identico per Pirelli e Brembo. Inoltre, anche il posizionamento di mercato nel segmento premium è coerente con l’ipotesi di un merger tra le due società .
â–º COSA ACCADRA’ A BORSA E SPREAD DOPO LE ELEZIONI?
Secondo Mediobanca, l’integrazione produrrebbe importanti sinergie in termini di materiali, struttura dei costi, riceerca e sviluppo, distribuzione e after market. La merchant bank ipotizza uno scenario di merger “puroâ€, senza alcun premio. In questo caso l’azionariato vedrebbe Camfin al 22,5% del capitale del gruppo della Bicocca e Bombassei all’8%. Mediobanca, però, sottolinea un aspetto importante per il potenziale merger.
â–º PIRELLI: STIME VOLUMI TAGLIATE DA SOCGEN
Infatti, gli esperti della banca ritengono che sia fondamentale verificare la volontà di Bombassei di passare da principale azionista di Brembo con il 56% a secondo azionista di Pirelli con l’8%. In alternativa, Bombassei potrebbe chiedere un premio oppure vendere solo se Pirelli dovesse lanciare un takeover con modalità cash. Quest’ultima ipotesi non dovrebbe, però, piacere affatto ai soci Pirelli.