Nuovo scandalo nei quartieri alti della finanza italiana. Dopo l’arresto di Giuseppe Orsi, presidente e amministratore delegato di Finmeccanica accusato di corruzione internazionale, è la volta di Alessandro Proto
Nuovo scandalo nei quartieri alti della finanza italiana. Dopo l’arresto di Giuseppe Orsi, presidente e amministratore delegato di Finmeccanica accusato di corruzione internazionale, è la volta di Alessandro Proto, che ieri sera è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Milano. Il finanziere, attivo tra l’Italia, la Svizzera e l’Inghilterra, è finito in manette con l’accusa di market abuse e ostacolo all’attività di vigilanza. La richiesta di arresto è stata firmata dal gip Stefania Donadeo, su richiesta del procuratore aggiunto Francesco Greco e dal pm Isidoro Palma.
Come spiegato dal comandao generale della Gdf, ad Alessandro Proto “viene contestato anche il reato di ostacolo all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza per aver omesso di comunicare alla Consob puntuali informazioni in ordine alle operazioni di compravendita aventi ad oggetto titoli quotati su mercati regolamentatiâ€. L’attività investigativa andava ormai avanti da mesi e da qualche tempo la stessa Consob aveva avviato accertamenti su attività di investimento collegato a Rcs, L’Espresso, Unicredit e FonSai.
Alla fine si è giunti a Proto dopo la comunicazione al mercato della conclusione dell’acquisto del quotidiano Pubblico per 400mila euro, che era stato lanciato pochi mesi prima dal giornalista Luca Telese e subito ritirato dalle edicole di tutta Italia. Proto aveva stretti legami con la famiglia Aliberti di Reggio Emlia, alla quale aveva fatto varie offerte per rilevare poco più del 16% del Fatto Quotidiano.
Nella giornata di ieri il finanziere italo-svizzero aveva manifestato interesse per l’acquisto della storica sede di via Solferino de Il Corriere della Sera, che Rcs aveva messo in vendita a seguito dell’implementazione del piano di riorganizzazione della società . L’arresto di Proto aggrava ancora di più la delicata situazione attuale della finanza italiana: il nostro paese è oggi il secondo paese più corrotto d’Europa, con un forte aumento dei reati finanziari.