Continua il momento di forte tensione in casa Seat Pagine Gialle, che ieri ha perso il 7,14% alla borsa di Milano chiudendo sui minimi di giornata a 0,0026 euro
Continua il momento di forte tensione in casa Seat Pagine Gialle, che ieri ha perso il 7,14% alla borsa di Milano chiudendo sui minimi di giornata a 0,0026 euro. Si tratta del nuovo minimo di sempre per la società , che però al momento ha altri pensieri per la testa. Dopo la debacle di mercoledì, che ha portato il titolo a perdere il 47,17% in un solo giorno, sono arrivate due pesanti bocciature da parte delle principali agenzie di rating, ovvero Moody’s e Standard & Poor’s.
Nel frattempo il gruppo delle directories capitanato da Guido De Vivo sarebbe pronto a replicare lo schema “Lighthouse†per sanare la posizione del debito senior da 1,5 miliardi di euro. I vertici di Seat avrebbero già avviato i contatti con i creditori senior, tra cui Barclays e Geveran, e le varie banche creditrici tra cui c’è Unicredit. Seat vorrebbe ristrutturare il debito sulla falsariga di quanto avvenuto lo scorso anno.
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L’ipotesi è quella di uno stralcio del debito senior, fino al suo dimezzamento a 750 milioni di euro. In attesa del cda decisivo del 6 febbraio prossimo, Moody’s ha deciso di tagliare tutti i rating assegnati ai titoli Seat. Il corporate-family-rating (Cfr) è stato così abbassato a “Caa3†da “Caa1â€, ma l’agenzia non ha chiuso le porte a nuovi declassamenti.
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Seat è stata sonoramente bocciata anche da S&P, che ha portato il rating a CC da B-. L’outlook resta negativo. Secondo gli esperti di S&P il tasso di recupero dei creditori in caso di default è peggiorato al 50-70% dal precedente 70-90%. L’agenzia ha fatto sapere di essere pronto a portare il rating a “SD†(selected default), sottolineando che “la tempistica della decisione di Seat di sospendere i prossimi pagamenti di interessi è inattesaâ€.