La seduta di borsa di ieri ha sorriso alla società petrolifera Tenaris, che ha chiuso con un rialzo del 3,11% a 15,57 euro. Il titolo è salito fino a 15,69 euro, spinto dai volumi più alti degli ultimi trenta giorni, toccando così il massimo più alto da oltre due mesi
La seduta di borsa di ieri ha sorriso alla società attiva nei servizi per l’industria petrolifera Tenaris, che ha chiuso con un rialzo del 3,11% a 15,57 euro. Il titolo è salito fino a 15,69 euro, spinto dai volumi più alti degli ultimi trenta giorni, toccando così il massimo più alto da oltre due mesi. Da un punto di vista tecnico è scattato un segnale di acquisto sul titolo, nonostante l’exploit di ieri sia stato caratterizzato dalla presenza di un gap up non chiuso. A spingere le quotazioni del titolo in borsa è stata soprattutto la promozione ricevuta da Barclays.
La banca d’affari britannica ha una view positiva su Tenaris per i prossimi 12 mesi. Gli esperti della banca hanno deciso di confermare il rating “overweightâ€, ovvero sovrappesare le azioni in portfolio, ma hanno incrementato il target price a 50 dollari da 46 dollari per le azioni Tenaris S.A. Ads quotate sul Nyse, che ieri hanno chiuso con un balza del 2,12% a 41,39 dollari.
â–º TENARIS -3,5% DOPO CONTI TERZO TRIMESTRE 2012
Barclays intravede la possibilità di livelli di attività crescenti nel 2013 grazie all’aumento dei volumi globali nella vendita di tubi, trainato dalla domanda proveniente dal Medio Oriente e dall’Africa. Secondo gli analisti di Barclays il mercato dei tubi senza saldatura recupererà posizioni nei prossimi mesi grazie alla domanda da Medio Oriente, Arabia Saudita, Iraq e Cina.
â–º TENARIS E’ DA VENDERE SECONDO GOLDMAN SACHS
Le maggiori opportunità di business dovrebbero arrivare dal Sud America e dall’Africa occidentale, mentre in Europa il giro d’affari dovrebbe diminuire a causa della congiuntura sfavorevole prevista per gran parte del prossimo anno. Barclays si aspetta che Tenaris chiuda il 2012 con tutti i principali indicatori di bilancio in crescita: l’utile netto dovrebbe salire a 1,71 miliardi da 1,33 miliardi, mentre l’ebitda dovrebbe crescere a 2,85 miliardi da 2,45 miliardi.