Recentemente in merito proprio l’Associazione dei consumatori aveva messo in evidenza come gli sconti praticati nel weekend da alcune major del petrolio fossero in sostanza uno specchietto per le allodole.
Un salasso annuo pari a ben 378 euro pro capite per fare il pieno. Sono questi i maggiori costi a famiglia ad agosto 2012 rispetto ai prezzi rilevati un anno fa per la benzina e per il gasolio. A fornire questa stima è stata la Federconsumatori che, di conseguenza, si aspetta ancora ripercussioni negative per le tasche delle famiglie e per l’economia italiana a causa dell’elevato costo dei carburanti.
Questo perché s’è perso troppo tempo nel mettere a punto misure tali da rendere da un lato più moderna la filiera della distribuzione, e dall’altro per controllare gli effetti legati alla speculazione sui prezzi dei carburanti.
► ECONOMIA ITALIANA TRA INFLAZIONE E PRESSIONE FISCALE
Recentemente in merito proprio l’Associazione dei consumatori aveva messo in evidenza come gli sconti praticati nel week end da alcune major del petrolio fossero in sostanza uno specchietto per le allodole in quando poi nei feriali i prezzi praticati alla pompa salivano e salgono tuttora più del normale, ovverosia ben oltre i fattori contingenti legati all’aumento dei prezzi del petrolio sui mercati internazionali delle materie prime.
► SETTORI SU CUI INVESTIRE DURANTE L’INFLAZIONE
D’altronde ad oggi, a distanza di un anno, la benzina è aumentata di 30 centesimi al litro, e di ben 32 centesimi di euro, in media, è rincarato il gasolio. Con la conseguenza che poi i maggiori costi di trasporto si vanno a trasferire sui prezzi al consumo generando effetti inflattivi che in questi tempi di crisi finanziaria ed economica sono deleteri.
Questo perché s’è perso troppo tempo nel mettere a punto misure tali da rendere da un lato più moderna la filiera della distribuzione, e dall’altro per controllare gli effetti legati alla speculazione sui prezzi dei carburanti.
► ECONOMIA ITALIANA TRA INFLAZIONE E PRESSIONE FISCALE
Recentemente in merito proprio l’Associazione dei consumatori aveva messo in evidenza come gli sconti praticati nel week end da alcune major del petrolio fossero in sostanza uno specchietto per le allodole in quando poi nei feriali i prezzi praticati alla pompa salivano e salgono tuttora più del normale, ovverosia ben oltre i fattori contingenti legati all’aumento dei prezzi del petrolio sui mercati internazionali delle materie prime.
► SETTORI SU CUI INVESTIRE DURANTE L’INFLAZIONE
D’altronde ad oggi, a distanza di un anno, la benzina è aumentata di 30 centesimi al litro, e di ben 32 centesimi di euro, in media, è rincarato il gasolio. Con la conseguenza che poi i maggiori costi di trasporto si vanno a trasferire sui prezzi al consumo generando effetti inflattivi che in questi tempi di crisi finanziaria ed economica sono deleteri.