Morgan Stanley è pronta ai rimborsi per l'Ipo del social network.
Morgan Stanley ha affermato che regolerà i prezzi degli scambi del primo giorno di quotazione di Facebook al Nasdaq, per far sì che nessuno paghi più di 43 dollari per azione.
Stando a quanto riferito da alcune indiscrezioni riportate da giornali americani, Morgan Stanley avrebbe spiegato ai broker che gli ordini di vendita sulle azioni a un minimo di 43 dollari dopo l’Ipo non saranno realizzati, dati i bassi volumi in quella fascia di prezzo il giorno del debutto in Borsa.
Venerdì 18 maggio scorso, il giorno dello sbarco di FB a Wall Street, si sono registrati problemi tecnici sugli ordini di acquisto, vendita o cancellazione in questo modo alcuni ordini possono essere stati realizzati in maniera errata andando ad influenzare l’andamento della collocazione.
Sembra intanto confermato che le perdite dei quattro maggiori trader (Knight Capital, Citadel Secrities, Ubs e Automated Trading Desk di Citi) superano i 100 milioni di dollari, come riferito da uno degli executive senior di una delle società . Knight e Citadel chiedono risarcimenti per 30-35 milioni di dollari.
Nel frattempo al Nasdaq il titolo FB ha chiuso la seduta del venerdì in calo del 3,39% a quota 31,91 dollari per azione, ben lontano dai 38 dollari dell’Ipo.