Google ha annunciato ieri sera il varo di uno split azionario, contestualmente alla pubblicazione dei dati trimestrali leggermente superiori alle attese. La mossa sul capitale è stata approvata all’unanimità dal board
Oltre ad aiutare Page e Brin, il frazionamento renderà il titolo Google più accessibile ai piccoli investitori. Quindi, sarà creata una nuova classe di titoli senza diritto di voto quotati al Nasdaq: saranno distribuiti sotto forma di dividendo in azioni a tutti gli azionisti esistenti. Solitamente una strategia del genere non ha un impatto positivo sul sentiment degli investitori, ma molti credono che alla fine sia giusto che a decidere maggiormente per il bene della società siano sempre i due co-fondatori.
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Passando ai conti trimestrali, c’è da rilevare l’aumento del giro d’affari del 24% a 10,65 miliardi di dollari, mentre i profitti netti sono risultati pari a 2,89 miliardi dagli 1,8 miliardi del primo trimestre 2011. L’utile per azione di Google è salita a 8,75$ da 5,51$ (+58,8%), secondo le regole contabili Gaap. Il pallino del ceo di Google, Larry Page, da aprile 2011 in carica al posto di Eric Schmidt, resta il social networking, sebbene la posizione di Facebook sia davvero difficile da sfidare per Google+.