Dopo aver anticipato nei giorni scorsi l'intenzione di portare via il titolo Benetton dal listino di Piazza Affari...
L’obiettivo, dunque, è quello di mettere le mani sulla totalità delle azioni di United Colors of Benetton (poco più del 30%, in quanto la famiglia di Ponzano Veneto controlla il 67% del brand) per dare il via al delisting e iniziare a rilanciare l’azienda, dal momento che le operazioni di ristrutturazione sono più facili se svolte fuori dalla Borsa.
La famiglia veneta è infatti convinta che, facendo tornare Benetton un’azienda privata, ci siano maggior spazi di manovra e quindi risulti più facile attuare un rilancio dell’azienda al fine di renderla competitiva rispetto alle altre aziende del settore, senza contare l’eliminazione delle preoccupazioni e dell’ansia derivanti dall’obbligo di pubblicazione dei risultati trimestrali.
► IPOTESI DELISTING TITOLO BENETTON
Il prezzo dell’opa è stato fissato a 4,6 euro per azione, una valutazione che ingloba un premio del 15,6% rispetto al prezzo di chiusura del 31 gennaio. Ne deriva quindi che, in caso di adesione integrale all’opa, l’azionista di riferimento dovrà sborsare ben 276,6 milioni di euro.
Secondo gli esperti il delisting del titolo è senza dubbio la scelta azzeccata, in quanto attraverso un investimento considerato non eccessivo la società assumerà il controllo su un’azienda sottovalutata in Borsa ma che presenta un elevato potenziale e al tempo stesso vanta un patrimonio di tutto rispetto. Basti pensare che il solo patrimonio immobiliare di Benetton è stimato in oltre un miliardo, mentre a Piazza Affari la società capitalizza appena 700 milioni.
Sul listino milanese il titolo Benetton stamane resta sospeso per eccesso di rialzo dopo che in seguito ai primi scambi ha segnato un guadagno di oltre 19 punti percentuali.