A Piazza Affari il titolo Unicredit segna stamane una flessione di oltre un punto percentuale a 3,612 euro...
L’istituto di piazza Cordusio ha infatti comunicato che l’operazione di ricapitalizzazione partita lo scorso 9 gennaio si è conclusa con l’esercizio di 1.925.199.755 diritti, con conseguente sottoscrizione di complessive 3.850.399.510 nuove azioni, pari al 99,8% delle azioni totali offerte, per un controvalore pari a 7,48 miliardi di euro.
► AUMENTO DI CAPITALE UNICREDIT LE MOSSE DEI SOCI PRIVATI
Al termine dell’operazione, dunque, restano inoptati solo lo 0,2% dei diritti. Ne deriva quindi che, come ha sottolineato lo stesso amministratore delegato Federico Ghizzoni, il successo dell’aumento di capitale rappresenta un’importante vittoria, soprattutto dopo la disastrosa partenza caratterizzata da una forte perdita del titolo in Borsa, che ricordiamo è arrivato a toccare i livelli minimi a 2,20 euro.
► AUMENTO DI CAPITALE UNICREDIT NON SOTTOSCRITTO DAI LIBICI
A seguito di tale operazione, in particolare, è diminuito il peso di alcune fondazioni azioniste, in particolare a fronte della loro parziale adesione Fondazione Cariverona e Manodori scenderanno rispettivamente al 3,5% dal precedente 4,2% e allo 0,5% dal precedente 0,79%. Si è inoltre ridotto il peso dei soci arabi, in particolare la Central Bank of Libya e Lia scenderanno rispettivamente al 2,8% dal 4,9% e sotto il 2% dal 2,5%. Il fondo di Abu Dhabi Aabar, invece, resterà stabile al 4,99%.
Tra gli imprenditori italiani, secondo le indiscrezioni di stampa, figura Francesco Gaetano Caltagirone, che avrebbe raccolto una quota tra 0,5 e 1%; Leonardo Del Vecchio, che ha mantenuto il suo 0,5% e ha dichiarato che stava valutando se accrescere la sua quota; De Agostini, che ha sottoscritto la parte relativa ai cashes e deterrà post aumento lo 0,11%; Pesenti e Maramotti che hanno invece subito una diluizione della propria quota ma continuano comunque ad essere azionisti di Unicredit con quote sotto l’1%.