Marchionne assume anche la presidenza di Chrysler
Non servono, infatti, le analisi che cedono i titoli del settore automobilistico bocciati da Moody’s, né quelle più impietose che vedono il titolo Fiat bocciato da Citigroup e Bernstein, né, infine, il crollo delle immatricolazioni a luglio per fermare l’avanzata trionfale del progetto industriale elaborato, con perizia e dovizia di di particolari proprio da Sergio Marchionne che, proprio oggi, acquisisce anche la presidenza di Chrysler pur mantenendo inalterato il proprio ruolo di amministratore delegato del Lingotto e di chief executive officer del marchio statunitense.
Il ruolo, sino ad oggi, era stato ricoperto dall’intraprendente Robert Kidder anche presidente della 3Stone Advisor (società di private equity molto nota negli Stati Uniti d’America) che abbandona, con il proprio team, Chrysler, lasciando posto non solo a Marchionne bensì anche a Leo Houle e John Lanaway, sino ad ieri persone di riferimento della Cnh Global, società interamente controllata da Fiat Industrial.
In seguito a questa importante decisione sono giunte le parole di Sergio Marchionne “Ripagare i prestiti del governo con sei anni di anticipo e rifinanziare il nostro debito rafforza la nostra convinzione di essere sulla strada giusta per ricostruire questa compagnia e riportarla nel posto che le spetta nel panorama automobilistico mondiale nel quadro dell’alleanza globale tra Chrysler e Fiat”.