Gli analisti prospettano una situazione di decrescita economica delle aziende energetiche.
Gli analisti, infatti, dopo le pessime giornate borsistiche subite dai titoli di Enel, Terna e Snam Rete Gas, avrebbe deciso, con alcune eccezioni, di tagliare il proprio rating, nonché il target price, sulle realtà industriali coinvolte.
I due eventi, lo ricordiamo, sono la conseguenza diretta e palpabile delle modifiche alla manovra finanziaria 2011 e, in particolare, dell’introduzione della Robin Hood Tax sull’energia, in virtù della quale la pressione fiscale sulle aziende del settore con fatturato superiore ai 10 milioni subisce un aumento sino al 10% dal precedente 6,5%.
Già ieri, per esempio, erano arrivati i pareri negativi di UBS, l’importante banca d’investimento svizzera, che ha tagliato il target price di Enel (da 5,3 a 4,85), di Terna e di Snam Rete Gas.
Oggi, invece, tutti i principali istituti si accodano.
Bank of America, la prima a farlo, pur confermando rating buy ha deciso di tagliare il prezzo obiettivo di 5 centesimi di euro sulla quotazione di Enel Green Power.
Identico discorso per HSBC che, invece, va pesante nei confronti di Terna, tagliando prezzo obiettivo (da 3,6 a 2,9 euro) e rating, e nei confronti di Snam Rete Gas.
Infine, Chevreaux rimuove dalle Top Quick Terna, nonostante il giudizio generale sia tiepido.
In generale, dunque, emerge una grossa sfiducia nei confronti di una legge che, ha detta di Goldman Sachs che ha preso in considerazione Terna e Snam Rete Gas, potrebbe subire contrazioni degli utili sino al 15%.