Dopo aver aperto in territorio positivo, le Borse europee hanno registrato un nuovo calo, a cominciare da Piazza Affari seguita poi dalla Borsa di Madrid e dalla Borsa di Parigi...
Come se non bastasse, dopo l’apertura in negativo di Wall Street, Piazza Affari ha ulteriormente aumentato le perdite, con il Ftse Mib sceso sotto quota 15.000 punti, arrivando quindi a toccare livelli molto vicini ai minimi registrati a marzo 2009, ovvero in piena crisi economica e finanziaria.
Secondo gli analisti si tratta di un segnale preoccupante, soprattutto in considerazione del fatto che una volta rotta al ribasso questa soglia psicologica il Ftse Mib potrebbe raggiungere i livelli minimi di marzo 2009 a 12.330 punti, ad un livello di sostegno intermedio a 13.800/13.700 punti.
A perdere terreno sono soprattutto i titoli del comparto bancario, con ben 12 titoli in asta di volatilità . Tra le quotazioni sospese per eccesso di ribasso figurano Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco Popolare.
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Quel che è certo è che le ultime due giornate sono senza dubbio da dimenticare. Basti pensare che in soli due giorni le borse europee e la Borsa statunitense hanno bruciato complessivamente oltre 900 miliardi di euro, almeno stando alle stime degli analisti di Dexia Securities, e che si vanno ad aggiungere ai 2.477 miliardi persi tra l’8 febbraio e il 4 agosto.
A risollevare l’andamento delle quotazioni sul listino milanese non sono serviti neanche gli esiti dell’asta tenuta oggi dei Bot a 12 mesi, durante la quale è stato collocato l’intero importo di 6,5 miliardi di euro a fronte di una domanda pari a 12,642 miliardi. I rendimenti hanno registrato un calo di 0,711 punti percentuali a 2,959%.