I pessimi dati macroeconomici statunitensi spaventano gli speculatori e spingono al ribasso le principali borse europee.
Obama, dunque, si trova a combattere non soltanto con il problema del debito pubblico USA 2011, ormai giunto a sfiorare la quota di default di 14.294 miliardi di dollari, bensì anche con gli sconfortanti dati macroeconomici relativi al secondo trimestre del 2011.
PIL USA APRILE GIUGNO 2011
Alle 14.30 di venerdì 29 luglio 2011, infatti, il Dipartimento del Commercio statunitense ha dato notizia della prima lettura del PIL USA.
In base a questa prima revisione la crescita di una delle maggiori economie mondiali è risultata pari all’ 1,3%, decisamente al di sotto delle stime degli analisti che avevano pronosticato almeno il raggiungimento del 1,8%.
I dati in questione, oltre ad essere preoccupanti in se stessi, hanno indotto gli analisti del Dipartimento del Commercio a rivedere al ribasso le stime della crescita del biennio 2007-2009 (uno dei peggiori in assoluto mai registrati dalle economie dei0 paesi industrializzati) e del primo trimestre del 2011.
Relativamente al Q1 2011 gli esperti hanno dichiarato come le precedenti stime (che avevano fatto registrare una crescita dell1,9%) debbano essere riviste, facendo segnalare una crescita inferiore di quasi 1,5 punti percentuali rispetto alla prima lettura.
Più in generale, ovverosia riferendoci al periodo compreso tra l’ultimo trimestre del 2007 e il secondo del 2009, gli analisti sono arrivati a confermare come sia stato peggiore di ogni più pessima aspettativa.
Il Prodotto Interno Lordo statunitense, nel suddetto periodo, non è calato del 4,1% come precedentemente affermato, bensì del 5,1%, facendo segnalare un minimo storico mai verificatosi.