A quanto pare la ristrutturazione del debito della Grecia non verrà neanche presa in considerazione nel corso della riunione dell'Eurogruppo..
Ad affermarlo è stato Amadeu Altafaj, portavoce del commissario Ue agli affari economici e monetari, Olli Rehn, il quale ha anche smentito le voci circolate nel corso delle ultime ore in merito a possibili ritardi sul fronte degli aiuti alla Grecia dopo la notizia dell’arresto di Strauss-Kahn per violenza sessuale.
Ad far escludere categoricamente la possibilità di procedere ad una ristrutturazione del debito della Grecia sarebbe il costo eccessivamente elevato che avrebbe un’operazione di questo tipo, almeno secondo gli analisti di BNP Paribas. Ristrutturare il debito greco, infatti, secondo una stima approssimativa potrebbe costare alcune centinaia di miliardi di euro, per cui risulta preferibile optare per per nuovi prestiti ad Atene o per una dilazione delle scadenze delle obbligazioni.
Ad ipotizzare un costo di tale ammontare è stato Paul Mortimer-Lee, analista di BNP Paribas, secondo cui sostenere la Grecia per un altro anno costerebbe circa 30 miliardi di euro, tuttavia nel caso in cui la ristrutturazione avvenisse in maniera per così dire sgretolata e nel caso in cui si dovesse avere un ampio effetto contagio a danno di banche e altri paesi europei, allora il costo arriverebbe ad alcune centinaia di miliardi di euro.
Nonostante le rassicurazioni sia in merito al timori relativi alla crisi del debito sovrano sia in relazione alla mancata influenza dell’arresto di Strauss-Kahn sul lavoro del Fondo Monetario Internazionale, le due vicende continuano ad avere ripercussioni negative sia sulle borse europee che sul cambio euro dollaro.
Foto@GettyImages