Investire nelle materie prime

by Redazione 1

Questi tre titoli hanno avuto negli ultimi dieci anni un andamento di tutto rispetto, con incrementi oscillanti tra il 700% e il 1200%..

Per chi fosse interessato a investire nelle materie prime e, in particolare, nel mercato del ferro, va ricordato che il titolo di riferimento è il FOE, quotato nella borsa di New York. Nel lungo periodo (5 anni) il titolo ha perso il 5%, passando dai 23,50 dollari di allora agli attuali 17,50, prezzo medio di questa settimana.

Con una capitalizzazione di 764 milioni di dollari nel mercato mondiale e 43,7 milioni di azioni circolanti, il ferro negli ultimi tre anni ha assunto un andamento altalenante, raggiungendo il minimo sotto quota 14 dollari nei mesi scorsi e il massimo a quota 26 dollari a luglio dello scorso anno.

Sicuramente, l’investimento in questo mercato deve essere affrontato con molta cautela da parte del piccolo-medio investitore, così come bisogna usare sempre molta prudenza quando si decide di investire in materie prime. Tre sono le Blue Chips più note che seguono l’andamento del ferro e di molte altre materie prime legate all’estrazione mineraria: l’Anglo American Gold, il BHP Billiton plc e il Rio Tinto, appartenenti a tre multinazionali inglesi, quotati al Nasdaq il primo e al NYSE gli altri.



Questi tre titoli hanno avuto negli ultimi dieci anni un andamento di tutto rispetto, con incrementi oscillanti tra il 700% e il 1200%, un andamento che se paragonato all’andamento dell’indice S&P 500 restituisce l’immagine di un mercato florido che gli esperti assicurano ancora in crescita per i prossimi dieci anni.

Antonio Consoli

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