UniCredit ha chiuso il 2010 con un utile netto consolidato di pertinenza di 1,323 miliardi di euro.
Anche Thomson Reuters aveva calcolato il consensus della banca sulla base delle stime di 34 analisti, ed indicava un utile netto di 1,57 miliardi, anche se va detto che alcune stime di questo consensus si riferivano a report di novembre e dicembre.
Come scritto in una nota ufficiale di Unicredit, il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo cash di 0,03 euro per azione ordinaria e di 0,045 per le risparmio.
Il margine di intermediazione è calato del 5,9% a 26,347 miliardi, con una dinamica negativa per il 9,3% degli interessi netti a 15,993 miliardi e positiva per l’8,4% delle commissioni nette a 8,455 miliardi.
Il risultato del trading supera di poco il miliardo, contro il risultato di 1,8 miliardi del 2009. Prendendo in considerazione solo l’ultimo trimestre dell’anno, l’utile netto è stato di 321 milioni, il margine di intermediazione di 6,554 miliardi.
Il Core Tier I ha ceduto 3 punti base a 8,58%. Unicredit ha confermato la guidance sull’impatto della transizione a Basilea 3 stimato in 131 punti base senza phase in e in 76 punti base con il phase in.
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