I CW sono dei titoli liberamente acquistabili in borsa...
I CW sono dei titoli liberamente acquistabili in borsa che danno la possibilità al compratore di acquistare tramite warrant call o di vendere tramite warrant put, una certa attività finanziaria sottostante, ad un prezzo prestabilito, detto strike price e ad una scadenza prefissata, avendo in cambio il pagamento di un premio.
L’investitore potrà esercitare il diritto entro la scadenza e avere il controvalore pari alla differenza tra il prezzo di mercato dell’attività sottostante e lo strike price, oppure può vendere il CW in borsa come un titolo per monetizzare il profitto.
I CW possono avere come sottostante azioni italiane o estere, obbligazioni, tassi di interesse, valute, indici o panieri di indici e non solo azioni come i classici warrants. Anche altre attività sottostanti possono essere ammesse, se soddisfano i requisiti presenti nel regolamento di Borsa Italiana.
Gli emittenti dei CW garantiscono elevata liquidità sul mercato, svolgendo un ruolo di market maker, assicurandone sempre i prezzi di acquisto e di vendita.
Call è il prezzo a cui si può comprare l’attività sottostante, put è il prezzo a cui si può rivendere. Questo valore paragonato al valore di mercato indica se il warrant è at the money (ATM), cioè con un prezzo di esercizio coincidente con il valore di mercato del sottostante, in the money (ITM), cioè con un valore intrinseco positivo, o out of the money (OTM), cioè con un valore intrinseco negativo.
Ogni warrant ha un multiplo, che è la quantità di sottostante sulla quale l’investitore vanta un diritto.
I CW europei permettono di esercitare il diritto solo alla scadenza mentre i CW americani permettono di esercitare il diritto in ogni momento fino alla data di scadenza.
I CW permettono di sapere in anticipo la perdita massima realizzabile, però è presente l’effetto leva, cioè la possibilità di ottenere il controllo di una quantità di sottostante maggiore rispetto a quella che si otterrebbe acquistando il sottostante direttamente sul mercato, che vuol dire guadagni amplificati ma anche perdite amplificate.